Acqua che bolle

Tutti noi abbiamo bisogno di energia per vivere: ci serve per nutrirci, per riscaldarci, per spostarci...Ma da dove proviene questa energia? La maggior parte dal petrolio e dal gas mentre un' altra grossa parte la importiamo dall'estero ad un prezzo molto alto. 
Ma perché dobbiamo comprare energia da altri paesi? Non potremmo produrla noi ed evitare grosse spese? Molti studiosi ma soprattutto molti politici rispondono a queste domande indicando come unica soluzione il ritorno dell'Italia al NUCLEARE. Sarà così vero che è l' UNICA soluzione?

Come funziona il nucleare? Semplicemente si tratta di far avvenire delle reazioni (dette appunto nucleari) per far bollire l' acqua il cui vapore prodotto fa girare delle turbine che producono corrente. Non c'è niente di magico e misterioso dietro questa tecnologia. Per fare questo processo abbiamo bisogno dell'uranio che è il combustibile delle centrali.

Cos'è l' uranio? Dove si trova? Quanto ce né nel mondo? L'uranio è un materiale RADIOATTIVO che viene estratto dalle miniere, proprio come il carbone.
L' Italia non ha giacimenti di questo minerale, quindi sarebbe costretta ad importarlo al prezzo stabilito dagli stati produttori. Poi deve essere lavorato (arricchimento) per renderlo utilizzabile e nel nostro paese non c'è questa tecnologia, quindi dovremmo pagare qualcuno che lo faccia per noi. Secondo molti studi le riserve di uranio basteranno per altri 30-40 anni al massimo, e poi?

Però le “centrali nucleari sono sicure e non inquinano”. Siamo certi di questo? Riguardo alla sicurezza potrei citare il chiaro esempio del disastro in Giappone dove un terremoto ha generato una catastrofe peggiore di quella di Chernobyl (anche se le televisioni ed i giornali hanno minimizzato e smentito). Ricordo inoltre che l'Italia è un paese ad alto rischio sismico: chi non ha impresso nella propria mente il terremoto avvenuto a l' Aquila o ad Amatrice? E ancora, le centrali di ultima generazione NON garantiscono protezione da un eventuale impatto aereo che, dopo l' 11 settembre in America, non è affatto da escludere. Sempre parlando di sicurezza, a nessuno spaventano le 70 testate nucleari che sono custodite tra Ghedi ed Aviano?

Ma torniamo a noi...le centrali nucleari, come tutte le macchine, producono rifiuti. Questi rifiuti vengono chiamati SCORIE e sono materiali che rimangono radioattivi per MIGLIAIA di anni. Tutti noi sappiamo che le radiazioni fanno male, per questo ci viene suggerito di non effettuare troppe radiografie all'anno:
le radiazioni sono la prima fonte di tumori e di malattie genetiche. Diversi studi fatti in Germania, Francia e Stati Uniti dimostrano che il tasso di tumori e leucemie nei bambini che vivono vicino alle centrali atomiche è 3-4 volte superiore alla media nazionale. Aumentano anche le percentuali dei neonati già malati perché il feto nel grembo materno è più sensibile alle radiazioni. Saranno delle coincidenze?

E allora dove le mettiamo tutte le scorie che vengono prodotte e che durano secoli? Per anni sono state gettate negli oceani mentre ora che questa pratica è stata dichiarata illegale (fortunatamente) si preferisce interrarle in miniere dismesse. Resta però il problema che questi rifiuti non devono venire a contatto con l' acqua per non inquinare le falde acquifere. Ad oggi NESSUN paese al mondo ha trovato una soluzione definitiva a questo problema. Se poi aggiungiamo il problema rifiuti-mafie che abbiamo nella nostra penisola (Napoli in testa), non si prospetta uno scenario roseo.

Ci viene detto che il nucleare abbatterà i costi della bolletta e, anche in questo caso, mentono. A fine 2017 il costo dell'energia prodotta dall'atomo si è rivelato uno dei più alti se paragonato al gas (il più economico), petrolio, carbone, eolico e solare. Molti studi prevedono che per il 2030 l' eolico e il fotovoltaico saranno le fonti energetiche meno costose. Inoltre vorrei ricordare che TUTTI noi, con una buona percentuale della nostra bolletta, paghiamo ancora il vecchio nucleare, fermato dal referendum dell'87 (Cip6).

Ma allora a chi conviene il nucleare? A quelle poche persone che governano e che lo gestiranno, alle lobby, alle ditte che costruiranno le centrali (che poi sono le solite 2 o 3 che fanno le grandi opere nel nostro paese) e a tutte quelle persone che sugli innumerevoli appalti e subappalti che si verranno a creare troveranno da speculare. Sicuramente NON a noi italiani.

E allora quale soluzione al problema della dipendenza energetica? Il primo obbiettivo deve essere quello di consumare meno energia e non di produrne di più. Quindi spazio all'efficienza energetica degli edifici con cappotti isolanti, serramenti a bassa dispersione, elettrodomestici in classe A o superiore, illuminazione a basso consumo...ma anche trasporti intelligenti ed un maggior utilizzo delle biciclette.
Poi ci sono fonti RINNOVABILI come il sole, il vento, le onde, le correnti marine, le biomasse, la geotermia, i biocarburanti...che però hanno due grandi “difetti”:
essere GRATIS e alla portata di TUTTI.

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