Dal marketing al societing: 10 tesi
Dal marketing al societing: 10 tesi
“Il marketing opera in una società che sta vivendo un momento di
cambiamento di grande portata. Siamo di fronte a una transizione d’epoca
accelerata dalla prevista diffusione delle nuove tecnologie. Così come fu per
la macchina a stampa di Gutenberg nel XV secolo e per le prime macchine a
vapore all’inizio della rivoluzione industriale. Furono necessari allora secoli
o decenni per cambiare il corso della storia. Adesso, in pochi anni, le nuove
tecnologie vengono diffuse e partecipate. Un cambiamento per molti aspetti
all’insegna della discontinuità con la società che lasciamo alle spalle.
Occorre prendere consapevolezza, dipanare il bandolo di una crescente
complessità, senza con questo banalizzarla, elaborare nuovi paradigmi. Il
rischio, altrimenti, è che il marketing combatta le sue battaglie con le armi
del conflitto precedente.”
1 1. Transazione d’epoca
Un’epoca volge al termine. L’epoca delle
grandi certezze, delle ideologie, dello sviluppo lineare, della fede
luministica nel progresso. Una nuova – all’insegna della complessità,
dell’incertezza, del dubbio sistematico, del relativismo – va prendendo
consistenza d’avanti agli nostri occhi. Eppure, molti stentano di scorgere il
nuovo che emerge nella sua reale portata. Al più incisivi ma rapsodici
mutamenti o improvvise accelerazioni della società in cui si è sempre operato.
Come un tempo Cristoforo Colombo, ritengono che i contorni di una terra che
diviene sempre più nitida siano le Indie. La società cognita cioè.
2. La conoscenza come fattore di produzione
Due le
precondizioni per la transazione d’epoca: il mutamento nei modi di produzione e
l’irrompere di nuove tecnologie. L’impresa diviene flessibile, nuovi modelli
organizzativi plasmano l’impresa a rete, la produzione si delocalizza, la
cultura della fabbrica diviene marginale, la co-opetition (cooperation +
competition) una nuova prassi e la conoscenza diviene il principale fattore di
produzione. Nuove tecnologie investono in mondo dell’impresa, i sistemi di
comunicazione, la vita quotidiana. Muta contemporaneamente la società e il
sistema della comunicazione generando effetti esponenziali.
3. Il postmoderno come cultura dell’economia
postindustriale
La società industriale è tramontata da
tempo. Eppure, la sua cultura continua a improntare i
comportamenti d’impresa.
Nella cultura nuova, una società degli orologi – dove il tempo era regolato e
scandito, prevedibile e lineare – va evolvendo verso una società delle nuvole:
cangiante, dai contorni indefiniti, dalla struttura e dinamica imprevedibili.
Verso una società postmoderna.
La
centralità del consumo sostituisce la centralità della produzione.
Anche se la
“vecchia società” era stata definita società dei consumi è nella nuova epoca
che il consumo assume un protagonismo del tutto inedito. Un consumo che alla
sua dimensione economica affianca in un impetuoso crescendo valenze sociale,
semiotiche, antropologiche. La fisicità delle merci va dissolvendosi nelle
marche, i valori intangibili, segnici, de comunicazione.
5. Dall'individualismo alla nuova società
L’individualismo, il grande mega trend di
questi anni, non degrada, come era stato stigmatizzato e temuto, in un anonimo
volto di una folla solitaria, in una società di
individui, con tendenziale
scomparsa della società stessa. Genera invece nuove e impreviste forme disocialità. Diverse da quelle tradizionale, afone sotto il profilo della progettualità ma estremamente vitale. Cementate da emozioni, sentimenti, passioni. Sono le nuove comunità, le tribù, i social network che trovano sovente proprio in una marca o in una pratica di consumo il fattore totemico intorno a cui aggregarsi.
Il
consumatore acquisisce un potere, una discrezionalità, una forza contrattuale
sconosciuta in passato. Un consumatore che in una società nuova cambia
incisamente pelle. La sua tradizionale
passività, subalternità verso chi
produce e vende no trova più alcun riscontro. Un empowerment del consumatore
che intende instaurare un rapporto realmente dialettico, che impone all’impresa
il passaggio dalla logica della transazione a quella della relazione. La
distribuzione d’altro canto evolve la sua funzione ontologica di rendere
accessibili e vendere beni e servizi in una gigantesca macchina per comunicare,
in una piattaforma relazionale, in un luogo magnetico.
7. Il consumatore partner e committente
La diffusione delle nuove tecnologie
consente, per la prima volta, valorizzare un diffuso sapere e competenza del
consumatore che, da un lato rafforza il suo potere contrattuale e fa giustizia
della
tradizionale asimmetria informativa, dall’altro prospetta all’impresa
scenari di collaborazione, co-creazione, dialogo, difficilmente configurabili
alla luce dei consolidati schemi concettuali. Un consumatore competente e
creativo che può diventare partner, ma anche committente, verso l’impresa.
8. Il tramonto del marketing di massa
Il
marketing è coevo, come nascita e come messa a punto della propria cassetta
degli attrezzi, a una società taylorista/fordista che
ben poco ha in comune con la società postmoderna. Nato nell’epoca dei mercati di massa, dei mezzi di comunicazione di massa, della subalternità del consumatore si trova adesso a disagio, e per molti versi imponente, nella società nuova. D’altro canto, la sua funzione è indispensabile, in quanto capacità di ascolto e relazione con il mondo del consumo. È necessaria quindi una sua profonda rivisitazione, quasi una rifondazione.
ben poco ha in comune con la società postmoderna. Nato nell’epoca dei mercati di massa, dei mezzi di comunicazione di massa, della subalternità del consumatore si trova adesso a disagio, e per molti versi imponente, nella società nuova. D’altro canto, la sua funzione è indispensabile, in quanto capacità di ascolto e relazione con il mondo del consumo. È necessaria quindi una sua profonda rivisitazione, quasi una rifondazione.
9. La dimensione sociale del marketing
Il marketing, come disciplina
aziendalistica, non può che prendere consapevolezza, e adeguarsi di
conseguenza, dei crescenti risvolti sociali del suo operato. Perché di fatto,
dei prodotti/servizi che deve promuovere, la dimensione segnica, di
attribuzione di senso, di significato e significante è
sempre più importante. Perché i consumatori no esistono e soni gli individui, attori sociali cioè, con cui si deve dialogare. Perché non può più disinteressarsi delle conseguenze sociali dei prodotti che mette in circolo, delle nuove responsabilità sociale ed etiche della marca/impresa. I mercati divengono conversazioni dove lo scambio è di segni, linguaggi, relazioni in un dialogo tra pari.
sempre più importante. Perché i consumatori no esistono e soni gli individui, attori sociali cioè, con cui si deve dialogare. Perché non può più disinteressarsi delle conseguenze sociali dei prodotti che mette in circolo, delle nuove responsabilità sociale ed etiche della marca/impresa. I mercati divengono conversazioni dove lo scambio è di segni, linguaggi, relazioni in un dialogo tra pari.
10. Dal marketing al societing
Societing:
perché il marketing, nel suo percorso verso Damasco per approdare la nuova
epoca, non
può che realizzare un proficuo incontro, non soltanto strumentale come è successo in passato, con la società. Instaurando con questa un rapporto che sia anche di servizio, rispettoso, tendenzialmente simmetrico. Non esistono ricette miracolose per far evolvere il marketing verso il societing: bensì una profonda rivisitazione delle sue frontiere.
può che realizzare un proficuo incontro, non soltanto strumentale come è successo in passato, con la società. Instaurando con questa un rapporto che sia anche di servizio, rispettoso, tendenzialmente simmetrico. Non esistono ricette miracolose per far evolvere il marketing verso il societing: bensì una profonda rivisitazione delle sue frontiere.
“Dieci in particolare,
le frontiere che l’impresa dovrà considerare con un’ottica ben diversa dal
passato e che il marketing presidia oggi ma con una casetta degli attrezzi
spuntata e che vanno lette in un’ottica di societing: il marketing relazionale;
della conoscenza; estetico; sensoriale; esperienziale; tribale; multiculturale;
generazionale; della Rete; etico. ”
Fonte: G.
P. Fabris “Societing”
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