E tu perchè sei qui?




"Il camminare presuppone che a ogni passo il mondo cambi in qualche suo aspetto e pure che qualcosa cambi in noi."
La tematica del cammino e del viaggio è stata, fin dai tempi più antichi, al centro della letteratura, spesso legata alla metafora della trasformazione e dell'evoluzione di colui che decide più o meno consapevolmente di partire e lasciare le terre sicure, abbandonando quella che oggi verrebbe definita una situazione di "comfort zone".  

Cosa spingeva allora gli uomini a partire? Forse forze esterne, forse la soddisfazione personale o un grosso guadagno, un momento di crisi o, ancora, la speranza di un benessere superiore.

Ecco. Il giorno 23 Luglio 2018, 19 “anime perse” hanno intrapreso il loro cammino personale. Da allora sono passati circa due mesi, abbiamo vissuto assieme, imparato assieme, ci siamo conosciuti e confrontati. Ma siamo diversi: abbiamo storie diverse e proveniamo da contesti estremamente differenti. Eppure c’è una domanda sottesa in ognuno di noi che aleggia nell’aria e nei nostri occhi ogni qualvolta ci guardiamo e sottende ad ogni attività che svolgiamo: “Ma tu perché sei qui esattamente?

C’è chi risponderebbe “per cambiare”, chi “per trovare la strada", chi ancora “per capire”, chi ancora forse una risposta non è in grado di darsela o se la inventa perché non avere una risposta darebbe quella vaga sensazione di essere nel bel mezzo di una tempesta… Con una zattera in legno e un bastoncino al posto dei remi! 

Ok, manteniamo la calma.

Punto numero uno. Anticamente non avevano gli strumenti o si affidavano a strumenti di scarsa precisione, il motore principale del movimento era ancora poco ammaestrabile. Oggi possiamo contare sul fatto di avere a disposizione una moltitudine di strumenti e di avere in mano non il timone, ma addirittura il volante: questo significa che possiamo decidere quando andare, come andare e se andare.

Punto numero due. Abbiamo un grande mezzo, forse tra i più spettacolari perché in grado di procedere sempre, che si chiama tecnologia innovativa. Va bene: siete delusi perché pensavate che avrei detto cervello eh? Vabbè, c’è anche quello ma qua si parla di Digital Transformation quello viene dopo! Dicevamo: abbiamo grandi innovazioni che possono regalarci grandi sogni, se solo impariamo ad ammaestrarle e gestirle a nostro favore.

Punto numero tre, eccolo qui. Questo forse ce l’avevano anche anticamente ma - forse con un briciolo di arroganza – noi ne abbiamo di più, noi abbiamo fame. No, non nel senso che lo stomaco ci sta brontolando, dai! Fame di futuro, fame di scoprire, fame di sapere, fame di qualcosa di più e soprattutto sappiamo che forse possiamo farcela. Perché è vero, la Persona va rimessa al centro del sistema e noi possiamo essere quelle nuove persone per attuare questa trasformazione.

E allora, tu perché sei qui?

Commenti

Etichette

Mostra di più